sport

Prima di concepire lo sport come lo conosciamo noi, ci sono voluti tentativi, fallimenti, successi inaspettati, truffe, in alcuni casi molte imprecazioni e in altri molto cuore.

Oltre, ci racconta la storia di eroi e di antieroi che hanno fatto la storia e che in alcuni casi hanno cambiato per sempre le regole e la concezione dell’attività sportiva.

Generalmente, quando si fanno le lodi di un campione si parla delle sue qualità atletiche, della sua tenacia e perseveranza, non sempre, io direi quasi mai, si parla di chi ha toppato in pieno, passando però alla storia, dalla parte sbagliata certo, ma pur sempre tramandato.

Che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli.

 

Lo sport alla deriva.

E’ il caso per esempio di Donald Crowhust, encomiabile suddito di Sua Maestà la Regina d’Inghiterra, marinaio di nulla esperienza, che alla ricerca di notorietà per risollevare la sua attività lavorativa, decide iscriversi alla regata veristica più dura del mondo.

Ovvero: circumnavigare il globo in solitaria e senza scali, su una barca a vela, nel più breve tempo possibile.

Donal, quale campione senza macchia, decide che tutto sommato si trattava solo di trattenersi ben lontano dalla costa per qualche mese e poi presentarsi all’arrivo in coda al gruppo di punta. Chi avrebbe mai controllato i suoi diari di viaggio? Chi se ne sarebbe mai accorto?
Ad infarcire il tutto, un addetto stampa con i fiocchi.

Sarebbe stata una sfida nella sfida:lo sconosciuto Donald avrebbe affrontato la temibile concorrenza dei vecchi lupi di mare con il coraggio, l’ingegno e i mirabolanti prodigi elettronici della sua barca.
Ciò bastò a mettere in moto ingranaggi più grandi di lui.
Donald 
fini così sulle prime pagine di tutti i quotidiani e la cosa, fatalmente, gli sfuggì di mano.

E qui si dispiega il dramma. Da un lato la pressione della stampa sempre più insistente, la paura di disilludere le attese di una nazione e ovviamente, la cosa peggiore, la totale incapacità nella navigazione di Donald.
Così il suo piano di navigare senza meta nell’Atlantico fino al momento di tagliare il traguardo si rivela fatale.
Donald non è affatto come i protagonisti di Tre uomini in barca, lui non sa guidare una piccola barca, figuriamoci uno scafo così lungo.
Dopo mesi di navigazione la sua vela viene individuata da una nave postale. A bordo non c’è più nessuno, l’imbarcazione è in pessime condizioni e nel diario di bordo alcuni sparuti messaggi e un addio al mondo prima di compiere l’estremo gesto.

La rivoluzione sportiva

Non ci sono solo racconti di uomini come Donald Crowhust per fortuna, ma anche le storie di Dick Fosbury, che grazie alla sua tecnica di salto in alto ha rivoluzionato la pratica nel suo sport, Eugenio Monti che donando un bullone alla squadra inglese di bob sul ghiaccio, ha ricevuto dal Comitato Olimpico Internazionale la True Spirti of Sports-manship medal, per il suo fair play e storie divertenti come quella di Thomas Hicks, primo caso di doping della storia o decisive come quella di Kathrin Switzer, prima donna a correre una maratona.

Un libro leggero ed educativo per scoprire uomini e donne del passato che dello sport hanno fatto la loro religione e che non sempre sono stati ripagati con la stessa medaglia. Mai come in questo caso è vero che non è tutto oro quello che luccica.

 

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