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La sonda della Nasa Insight è atterrata su Marte e ci ha mandato un selfie. Quella che a prima vista sembra una superficie ricoperta di formiche a quanto pare è la prima immagine del pianeta vista da vicino, anzi vicinissimo.

Il più è fatto, da qui inizierà un’indagine approfondita del sottosuolo extra terreste per verificare se c’è calore e a che temperatura è l’acqua scoperta nel polo sud marziano a luglio di quest’anno.

Spesso mi chiedo se queste indagini fuori dalla Terra siano fatte per puro istinto di scoperta, lo stesso che ha guidato Colombo, Magellano, Marco Polo, per garantirci un futuro migliore oppure perché siamo già spacciati e quindi per cercare un’alternativa valida ai pochi che sopravviveranno con Morandi in fila alla carovana a cantare “Uno su mille ce la fa”.

La letteratura è piena di scritti più o meno apocalittici sul nostro destino, di solito facciamo una brutta fine. Eppure il Piccolo Principe per esempio tra tutti i pianeti ha deciso di venire proprio qui; poi certo è finito nel deserto, ha conosciuto un sopravvissuto e si è fatto mordere da un serpente pur di tornare da dove era venuto, però ci aveva scovato.

Cosa farà la sonda su Marte quando incontrerà un alieno? E gli alieni penseranno che noi siamo fatti come una sonda spaziale?
Spero che gli E.T. abbiano uno spirito di accoglienza migliore del nostro e che almeno su Marte non sia ancora arrivato lo slogan “prima i marziani”.
Sarebbe bello che Insight tornasse dicendo che anche a casa nostra un mondo migliore è possibile.

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