Andrea ha 15 anni, una chioma indomabile di ricci, è alto 1.80m, un sorriso che cattura, cammina sulle punte, ama l’acqua e scopre il mondo a suo modo. Se ti abbraccio non avere paura, è prima di tutto ciò che c’è scritto sulla sua maglietta. Poi il titolo di questo bel libro.
Sono bastate poche parole: “Suo figlio probabilmente è autistico”.
La prima reazione è stata di incredulità: non è possibile, deve essere una diagnosi sbagliata. Poi ho cominciato a mettere insieme piccole cose, elementi che prima ritenevo insignificanti, e sbagliavo.
Allora scoppia un uragano, due uragani, sette tifoni.
da quel momento sei nella bufera.
La Storia – gli abbracci
Siamo a pochi mesi dalle vacanze estive, quello che per tutti è un periodo di svago e spensieratezza, si trasforma nella mente dei genitori in un periodo complicato: dove mettere i figli? cosa fargli fare? chi va a prendere chi?
Andrea ha 15 anni è un ragazzo autistico e incastrare le sue attività tra giugno e settembre è sempre complicato.
Franco, il papà, ha un’idea. Perchè non partire in moto e andare in America? Tre mesi fuori dalla routine, via dai soliti schemi, a respirare aria nuova. Solo lui e Andrea, un viaggio padre e figlio. Senza una meta precisa, solo andare dove li porterà la strada cullati da desideri di esplorare nuovi mondi.
I pareri anche dei medici sono molto discordanti tra loro: le persone affette da autismo si trovano a proprio agio nella ripetizione di riti sempre uguali, nella certezza delle loro abitudini in luoghi a loro conosciuti dove hanno la libertà di agire in autonomia.
Ma la voglia di partire è tanta e Andrea sembra felice di intraprendere questo viaggio.
Andrea parla poco, trasmette i suoi pensieri a suo modo: correndo avanti e indietro, sistemando in ordine perfetto ogni oggetto che gli capita a tiro, movendo le mani, abbracciando e baciando il prossimo, accarezzando le pance.
Dopo un lungo percorso ha imparato a scrivere a computer: mano sul cuore e poi mano su tasti, prima di battere ogni parola.
In quello spazio si apre un mondo di parole ed emozioni che si leggono ma non si sentono.
Se ti abbraccio non avere paura
Stampato su magliette di diversi colori, questa è la scritta che compare sulle magliette di Andrea fin dalle scuole elementari. E’ il suo modo di incontrare l’altro di presentarsi, c’è chi stringe la mano e chi accarezza le pance. Un invito, quello sulla maglia, a non provare timore e allo stesso tempo un avviso.
Andrea vede il mondo attraverso schemi segreti, allineamenti misteriosi difficili da decifrare, che si mischiano con una bontà infinita e una profondità sorprendente.
Franco e Andrea partono.
Taglieranno l’America in moto prima e in auto dopo: Miami, Key West, New Orleans, Santa Fè, Las Vegas, Los Angeles, Porto Escondido, Antigua, Livingston, Tulum, Panama, un viaggio dagli States al Brasile, alla scoperta l’uno dell’altro.
Un intreccio di storie e di esperienze che si arricchisce di tasselli lungo tutto il percorso: storie di umana povertà incontrai casuali, bellezze del Pacifico: libertà.
Educativo
E’ un romanzo educativo, scritto con semplicità e chiarezza da Fulvio Ervas, si legge bene ed è in grado di trasportarti dentro ad una storia, forse in parte dentro alla realtà di Franco ad immedesimarti un po’ in padre che ha un figlio che ama ma che a volte stenta a capire, a mettere a fuoco.
Non è una storia di malattia, ci tengo a precisarlo perchè è facile cadere nei meccanismi di C’è Posta per te e facili ostentazioni di malattia.
Anzi, questa è la sua forza. E’ un libro ricco di esperienze di viaggio, aneddoti, umanità.
Se ti abbraccio non avere paura, aiuta a capire alcuni tratti dell’autismo, a vederne alcune sfaccettature a chiedersi come mai, conosciamo molto di più sulle galassie e sui buchi neri di quanto conosciamo la mente umana.
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