Mi sono detta, partiamo da capo. Dall’inizio.
Avevo già fatto la conoscenza di Andrea Vitali e del Maresciallo Maccadò poco tempo fa con Quattro sberle benedette ed ero rimasta piacevolmente colpita.
Uno stile che ricorda così tanto Guareschi da non voler smettere di leggere. Quella capacità di raccontare il paese, i personaggi e quella facilità di linguaggio delle storie senza tempo.
Così appunto, mi sono detta, andiamo con ordine.
Nome d’arte Doris Brilli
Milano 1928, Desolina Berilli, in arte Doris Brilli, è originaria di Bellano. Ma da anni ormai vive a Milano dove fa la soubrette.
Una sera di rientro dal teatro ha un diverbio con un giornalista, un alterco talmente forte da condurre i due litiganti direttamente al commissariato.
L’uomo vanta contatti potenti tra il partito fascista..tira in ballo persino la conoscenza diretta con Mussolini per far credere alla sua versione dei fatti. Doris, di contatti non ne possiede e nemmeno di documenti, l’unica carta che può giocarsi è la sua parola.
La ragazza dopo una notte in detenzione, viene cortesemente scontata al paese natio: Bellano appunto, dove da poco ha preso possesso della caserma un giovane maresciallo appena arrivato dalla Calabria: il maresciallo Maccadò.
Andrea Vitali ci racconta le prime volte di Maccadò: la prima volta che apre la finestra del suo ufficio dalla quale vede la finiste della cucina di casa sua e la sua bella Maristella che apre i vetri.
La prima volta in cui arriva, quasi da non crederci, il sole che fa capolino sul lago facendo intendere che anche al nord, ebbe sì, esiste la luce.
Un giallo? No.
Mi aspettavo un giallo, e invece no. O meglio, non ci sono morti, non ci sono a dirla tutta neanche feriti. Ma in un qualche modo un’indagine c’è. Chi è Doris Brilli? La bella ragazza che sembra scombussolare gli equilibri di un paese in cui non succede mai niente?
Ecco allora che emerge tutta la voglia di fare di un giovane maresciallo fresco fresco di nomina.
Il giallo non giallo è breve, poco più di 250 pagine, si legge con quella leggerezza con cui si leggono le favole: piacevole, ben scritto e in grado di traghettarti in un altro tempo e in un altro posto.
Avevamo detto con ordine
Avevo detto ordine, ebbene, nonostante questo libro racconti gli esordi del Maresciallo Maccandò alla caserma di Bellano, il libro è del 2019, ma gli amanti di Andrea Vitali avevano già fatto la conoscenza del carabiniere in altre storie di successo: La signorina Tecla Manzi, Quattro sberle benedette, Olive comprese, e altri, tutti precedenti a Doris Brilli.
Il bello di Andrea Vitali è che uno scrittore molto prolifico, quindi non ci rimane altro che pescare tra i suoi titoli, chiudere gli occhi e voilà, trovarci catapultati a Bellano in un’altra epoca.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!