Ho atteso qualche giorno prima di scrivere la recensione di questo libro.
Se da un lato sono convinta che le storie debbano decantare prima di ricevere una spiegazione, con le poesie il tempo di attesa si moltiplica.
Quando un autore scrive una storia proietta sul foglio la sua fantasia, spiega al lettore il suo intento, il suo svolgimento mentale per arrivare dall’inizio all’epilogo solitamente rimanendo attaccati ad un filo logico che attraversa tutto il libro.
Con la poesia è diverso.
Nessun poeta si sente in dovere di spiegare, quelle riportate sul foglio sono parole che messe insieme disegnano una figura dal volto sfocato, a libera interpretazione.
Questa, per me, è la potenza della poesia.
MARMO DI LUNA
Marmo di luna,
i tuoi crateri
esplosero nel fermo immagine,
le tue vene
si incontrarono in una trama lucente.Sei liscio
come il cielo notturno, sei freddo
quando ti ammiro splendere.L’intreccio di colori, le ombre eleganti, il vuoto, il pieno impreziosiscono la visione
della sera ai miei piedi.
Ma è anche la sua difficoltà. Ti trovi catapultato in un contesto variegato, complesso, intrigato.
In un mondo di immagini e di ritmi che appartengono ad un altro ma che in un qualche modo puoi plasmare a tua immagine, lasciando che le parole scorrano.
E come dice Calvino: La poesia è l’arte di far entrare il mare in un bicchiere.
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