negli occhi di chi guarda

Negli occhi di chi guarda è un libro di Marco Malvaldi ambientato nel cuore della Toscana. In Maremma, precisamente a Poggio alle Ghiande. Un luogo d’incanto separato dal mondo e dai suoi rumori, dove risiedono più o meno stabilmente un pugno di personaggi che accompagnano tutto il libro.

La trama di Negli occhi di chi guarda

La tenuta di Poggio alle Ghiande è un proprietà di due fratelli gemelli: Zeno e Alfredo, che per quanto omozigoti, non potrebbero essere più diversi. Uno ama alla follia il verde della Maremma e l’altro non vede l’ora di liberarsene per sempre.
Una società immobiliare cinese ha deciso di comprare l’intera collina e la tenuta per farne un gigantesco mostro residenziale di lusso, così i due fratelli Cavalcanti e i pochi residenti si trovano a cena a discutere della proposta.
Tra di loro i pareri sono discordanti: tutti in maniera diversa sono fedeli a Poggio alle Ghiande da anni: chi perchè si è ritirato dalla vita mondana, chi perché ha trovato il suo paradiso in cui passare la pensione e chi per rifugiarsi nel silenzio durante le brevi pause che concede un lavoro tra i meccanici delle gare di Formula 1.

I più attaccati sono però gli “inservienti” il vecchio Raimondo, un uomo burbero e scontroso che ha passato metà della sua vita in manicomio e la restante al Poggio come tutto fare e Piotr, un polacco ignorate iper devoto alla Madonna di Czestochowa, che vede il demonio ovunque, soprattutto nei cinesi che vogliono acquistare la collina.

Arte e omicidi

La disputa sulla vendita si conclude con la decisione di concedere ai cinesi Poggio alle Ghiande. Ma il giorno dopo la realtà si ribalta. Un morto carbonizzato è stato trovato nella pineta. E’ il vecchio Raimondo. E non c’è bisogno di un autopsia per decretare l’omicidio.
Da qui parte un indagine serrata che riserva non pochi colpi di scena, tra cui la presenza millantata nel testamento di Raimondo di un vero quadro di Ligabue, posseduto da lui stesso e al momento disperso, lasciato in testamento al Cavalcanti.
Non sarà solo il quadro del famoso pittore italiano a fare da sfondo artistico alla vicenda e a compromettere ulteriormente la vendita di Poggio alle Ghiande.

I personaggi

Chi ha letto i libri di Malvaldi sa, che i personaggi sono sempre ben strutturati con caratteri distinti e quell’accento toscano che fa subito simpatia. Negli occhi di chi guarda è adoperata la stessa attenzione di sempre in una cornice bellissima in cui si sembra subito di essere immersi.
Volendo fare una critica ad un autore comunque a me caro, mi sento di dire che:

  • A differenza del solito, è a tratti un po’ lento soprattutto nella parte introduttiva.
  • Il ruolo finale dei personaggi mi è sembrata un po’ una forzatura per voler mettere l’elemento comico a tutti i costi. Mi ha convinto poco.

Rimane comunque un giallo a tutti gli effetti con una trama ben architettata che si snoda solo alla fine, regalando un libro scorrevole e intrigante fino all’ultima pagina.

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