la ragazza scomparsa

Devo dire che ho scelto questo libro per uno strano senso di brivido. Non sono un’amante dei racconti horror affatto, però rispetto alla ragazza scomparsa avevo letto questo inciso nel risvolto che mi aveva incuriosito:

Il mondo di Shirley Jackson in miniatura: tre superbi racconti, uniti dal brivido di scoprire che l’orrore di cui leggi sta capitando a te.

Faccio un passo indietro dedicando poche righe all’autrice Shirley Jackson da molti definita la  maestra di Stephen King, quando a efficacia dei personaggi, costruzione della storia e insinuazione del dubbio.
La scrittrice è tragicamente scomparsa all’età di 48 anni per un infarto, sembra causato dagli psicofarmaci che assumeva.

La ragazza scomparsa, è un libro molto smilzo, solo 78 pagine che possono essere lette facilmente in qualunque frangente di tempo. A me è durato il tempo di un volo Barcelona – Malpensa (ho fatto anche un sonnellino ad un certo punto).

Volete sapere se i tre racconti sono angosciosi? Bè un po’ sì. Più che altro hai la sensazione effettiva di essere parte della storia.
Il racconto dei tre che mi ha dato più senso di “appartenenza” se così lo vogliamo chiamare è l’ultimo che, neanche a dirlo, si chiama “incubo”.

E’ la storia di una segreteria che viene inseguita a sua insaputa da un auto che invita tutti i passanti a fermare la signora vestita di blu con un cappello rosso, detentrice di un un premio preziosissimo. A nulla valgono i tentativi della segretaria di cambiare d’abito, di camuffarsi nella folla, la macchina la insegue e invita tutti a fermare la signora vestita come lei.

Ad un certo punto persino io, ho guardato se in aeroporto c’era un passante che corrispondesse alla descrizione.
Insomma un incubo? Per la signora X abbastanza, per me più che altro un sollievo quando la storia è finita.

Se avete voglia di una pausa alternativa è un libro che consiglio molto: dinamico, alternativo, preciso.
Niente male. Diverso dal solito.

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