Che io di Carofiglio sia invaghita da tempo, è una certa verità ormai per tutti. Di lui ho letto tutto, o quasi.
E non potevo certo farmi sfuggire “la misura del tempo” che per altro è super favorito al Premio Strega 2020.

La trama

Guido, è stanco della solita routine, il lavoro d’ufficio, i casi dello studio più o meno complicati. Non proprio una crisi di mezza età, piuttosto un momento interrogativo della vita in cui si chiede se non sia il caso di lasciare una volta per tutte il lavoro di avvocato per dedicarsi ad altro.

A interrompere il flusso delle domande, riaffiora dal passato una vecchia fiamma di ventisette anni prima, che non sembra oggi, neanche la brutta copia della ragazza di allora.
Lorenza era una ragazza bella e piena di vita, difficile da contenere e imprevedibile. Di qualche anno più grande di Guido, allora un giovane tirocinante avvocato. Una storia di passione tra ragazzi durata il tempo di un’estate.

La donna che oggi si trova seduta davanti a lui è una donna triste, sfumata, con pochi traguardi raggiunti nella vita e soprattutto con un figlio, Iacopo, in carcere per omicidio volontario.

Inizia così un processo in cui tutti gli indizi portano alla colpevolezza del ragazzo. Tutti, tranne la determinazione dell’Avvocato Guerrieri e il suo abituale modo di indagare le pieghe del caso per instaurare un ragionevole dubbio.

La misura del tempo

In questi giorni di clausura più o meno forzata il titolo scelto da Carofiglio, è più che azzeccato. il tempo, uno di quei concetti che sembrava sfuggirci di mano, improvvisamente si riprende il suo spazio e la nostra necessità di riempirlo di storie, di passato e di speranza.
Anche Guido, si interroga sugli anni che passano, e ce ne accorgiamo anche noi lettori o almeno a me sembra così: più ponderato, meno irruento, anche il linguaggio è più disteso, meno arrabbiato con il mondo, un registro un po’ diverso rispetto al la regola dell’equilibrio.

Col passare del tempo alcuni luoghi della città mi ricordano sempre piú intensamente sensazioni e fantasticherie del passato remoto. Un’epoca di stupore. Ecco, certi luoghi della città mi fanno sentire nostalgia per lo stupore. Essere storditi dalla forza di qualcosa. Mi piacerebbe tanto, se capitasse di nuovo.

La misura del tempo (link amazon) è uno dei grandi favoriti al Premio Strega 2020, insieme a Colibrì di Veronesi.

Alla fine

Alla fine sorprende. Proprio nell’ultima pagina una deviazione, impossibile non rimanere con il libro in mano e dire “ma come?” “e lo dici adesso?”.
Per questo e per altri motivi, per me rimane un libro degno di nota e che consiglio. Io mi perdo un po’ nella parte giudiziaria, ma rimane comunque un libro godibile a tutti i livelli e un’altra grande occasione di incontrare l’avvocato Guerrieri, un po’ più vecchio; ma infondo non lo siamo tutti?

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