Carlos Zafón ci racconta ancora una volta una storia ambientata a Barcellona.
Dopo L’ombra del vento, il best seller del 2001, ci addentriamo nel secondo capito della saga Il Cimitero dei libri dimenticati con Il gioco dell’Angelo (Link Amazon).

La trama

David Martín, è orfano. Figlio di una madre che l’ha presto abbandonato a un padre reduce di guerra che viene assassinato quando lui è poco più che un bambino.
Viene adottato dalla redazione di un giornale locale, dove lavorava il padre e dove, sotto la guida del suo mentore Pedro Vidal, riuscirà ad entrare nelle grazie del Direttore, accaparrarsi un lavoro e scrivere alcuni racconti che gli permetteranno di farsi conoscere dal pubblico.

L’esperienza in redazione dura poco, complici il clima politico e le gelosie tra colleghi, il giovane Martín viene messo alla porta e costretto a trovarsi un altro impiego.
Viene assoldato da una casa editrice e firma con uno pseudonimo una serie di libri intitolata La città dei maledetti.
Il suo stipendio aumenta e si trasferisce nella casa della torre, un’abitazione a dire di molti maledetta e infestata e proprio per questo da sempre ambita dallo scrittore anche per il prezzo avvantaggiato.

il carattere del protagonista e vecchie conoscenze

Schivo e poco propenso ai rapporti sociali i suoi rapporti si contano sulle dita di una mano: Pedro Vidal, Cristina la figlia dell’autista di Pedro di cui è follemente innamorato, e la famiglia Sempere titolare della libreria Sempere & Figli che lo ha iniziato alla lettura quando era ancora un bambino e che lo accompagna per la prima volta al cimitero dei libri dimenticati.

I continui mal di testa che lo affliggono diventeranno via via più forti fino a far emergere una diagnosi infausta: un tumore al cervello.
A fronte del referto, Martín, decide di impiegare il poco tempo che gli rimane per scrivere un libro che porterà il suo nome, e che si rivela un vero fiasco.

Afflitto delle delusioni accetta l’offerta di un misterioso editore francese che si presenta come Andreas Corelli che gli promette 100.000 franchi e la guarigione del tumore a fronte della stesura su di un libro su una nuova religione.

Man mano che le indagini prendono vita, vengono a galla fatti sepolti nel tempo strettamente collegati alla casa della torre dove risiede Martín: la storia di una morte misteriosa di un avvocato immischiato proprio con il suo editore Corelli.

Martín si troverà vittima di un complotto e costretto a lottare costantemente in un limbo sottile tra verità e menzogna.

Lo stile di Zafón

Zafón aveva questa capacità di mischiare perfettamente gli ingredienti: mistero, suspance, inquietudine con l’animo umano, caratterizzando sempre i suoi personaggi con tratti distintivi.
Ancora una volta una storia in grado di catturare il lettore dall’inizio alla fine con una trama ben architettata non priva di colpi di scena.

Dispiace che il panorama letterario abbia dovuto privarsi così presto di un ottimo autore passato a miglior vita neanche un mese fa.

Non avevo inserito Zafón tra i libri da leggere sotto l’ombrellone però credo farò a breve un aggiornamento inserendo lo scrittore catalano tra i prescelti per un’estate tutta da gustare!

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