Immediato sì, ma per nulla banale.
Avevo già segnalato il libro di Fabio Volo nella lista dei libri da leggere in vacanza , è la prima volta che leggo qualcosa di suo. Non so perché non mi aveva mai attirato, pensavo di essere fuori target, credevo che scrivesse storie tipo Tre metri sopra al cielo, adatto ad un pubblico sbarbi a cui io non appartengo più.
Poi a Natale mia cognata ha ricevuto il suo ultimo libro in regalo e mi ha fatto una critica molto positiva e per nulla adolescenziale dei suoi romanzi. Così mi sono decisa.
La storia è quella di Gabriele, 39 enne in carriera nel mondo della pubblicità che si innamora di una ragazza sposata, Silvia.
Gabriele non ha legami fissi, non è in cerca di una famiglia, né della stabilità. Silvia invece è spostata da anni con un figlio piccolo, una vita spesa per la famiglia e tanti sacrifici, prima di tutto quello della carriera come pianista.
Ho alzato lo sguardo e lei era lì, una delle cose più belle che abbia mai visto in tutta la mia vita. In quell’istante, ho avvertito una vertigine.
Non era una bellezza assoluta, immediata, abbagliante, era il mio tipo di bellezza.
Ecco: si conoscono così, su una panchina davanti ad un gelato. E la passione li travolge entrambi nello sconcerto di Lui, che scopre per la prima volta il significato di amare, e nella vita parallela di Lei di amante e amata forse come non accadeva da anni. I due entrano in una bolla, una gigantesca bolla sospesa da tutto, finché non iniziano le increspature e l’involucro si schiude, si rompe.
Le cose importanti iniziano quando tutto sembra finito.
Un libro veloce, immediato, un linguaggio chiaro e pensato che interpreta alla perfezione i sentimenti. Diretto sì, ma per niente banale.
Consiglio la lettura e il finale soprattutto, prima di andare in acqua, magari con il mare mosso: l’effetto onda in faccia rende alla perfezione senza troppe parole. Dopo, si torna a galla.
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