Cosa tiene accese le stelle? La speranza
Quante volte ho sentito dire “non ci sono più i lavori di una volta”, “ai miei tempi..diverso”.. Ecco appunto una volta era diverso. Il succo è proprio questo.
Credo che se potessimo fare un’intervista virtuale agli uomini del passato, potremmo andare indietro fino a Neanderthal, e troveremmo sempre qualcuno insoddisfatto del tempo in cui vive. Per fortuna ad un certo punto retrocediamo a scimmie: senza linguaggio non c’è lamentela.
Il libro passa in rassegna tanti personaggi a cui è dedicato un capitolo: dai grandi scienziati che hanno scoperto farmaci salvavita, alla signora comune proprietaria della lavatrice negli anni ’50.
Un libro piacevolissimo, che sopratutto alla mia età quando tutto il mondo ti dice che “si stava meglio quando si stava peggio”, getta una luce nuova di speranza su un futuro di cui tecnologicamente conosciamo tantissimo, umanamente non sappiamo un gran chè.
Sappiamo che potremmo vivere su un altro pianeta, ma avremo un lavoro tra 10 anni? Questo non siamo in grado dirlo.
Le sfide affrontate da 100 anni a questa parte ci hanno portato a cambiamenti epocali, abbiamo conosciuto il boom economico, lo sbarco sulla luna, la lavastoviglie e la penicillina. Ma il passato è stato tutt’altro che semplice, si moriva di parto uso ridere, di polmonite e morbillo ancora peggio.
Ma dal passato si impara, non sempre, ma si può provare a campire che se prima ce l’hanno fatta, ce la possiamo fare anche noi, per arrogarci un giorno il diritto di dire ai nostri figli: “eh.. ai miei tempi”..
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