viaggio

Ho terminato il libro e mi è venuta voglia di fare un viaggio in barca. Io, che patisco il mal di mare a guardarlo dalla spiaggia. E’ tutto detto.

La trama

J., Harris, George e il cane, partono in barca lungo le rive del Tamigi alla ricerca di riposo.
Riposo da cosa, non si sa, perché i tre protagonisti non svolgono nella loro vita alcuna mansione:

J. ha la fissa per la malattia: le ha passate tutte (gli manca solo il ginocchio della lavandaia). Harris – a suo dire – fa tutto lui, ma tiene sempre in scacco gli altri con ordini e contrordini- George non farebbe che dormire, ma la pigrizia è un vizio che non lo riguarda. Ai tre amici si accompagna un cane, e anche lui ci mette la sua: Montmorency è un feroce Fox-terrier certo di essere troppo buono per questo mondo.

Ora, sarà facile comprendere che con un quartetto tanto assortito, quello che ne esce non può che essere un romanzo ricco di risate, humor e ironia dall’inizio alla fine. E così è.
Si aggiunge alla componente comica una bella descrizione, essenziale, ma efficace e sempre infarcita di dettagli storici e comici allo stesso tempo dei luoghi del viaggio da Kingston ad Oxford attraverso le residenze di Enrico VIII, i castelli di Windsor, l’isola della Magna Carta e via discorrendo.
Un diario di viaggio esilarante che merita di essere letto.

La nascita del libro

L’intento dell’autore inizialmente era quello di pubblicare una sorta di una guida turistica ricca di notizie storiche e culturali dei paesi che si affacciano sul Tamigi. Poi il volume venne snellito dall’editore, mantenendo inalterata la parte umoristica del racconto e consacrando così il suo successo che ormai lo vede come un classico imprescindibile della letteratura Inglese. Il libro uscì nel 1889 e vendette solo in Gran Bretagna mezzo milione di copie.

Personalmente lo sta consiglio: un libro leggero, che ti permette di godere di un viaggio delizioso in compagnia di una combriccola che con smette di stupire e divertire.
Come in tutti i libri “intelligenti” non mancano gli spunti di riflessione.

A questo proposito, per chi ha voglia di approfondire, rimando ad un articolo del Libraio con un bel racconto di Ilaria Gaspari che grazie a Tre uomini in barca ha vinto la paura dell’ipocondria.

Curiosi? Allora non vi resta che leggerlo.

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